lunedì 17 marzo 2008

nudo

nudo

 

C’è un silenzio sopra le righe, stasera

il solito cielo scuro d’estate

illuminato da luci lontane

invita suadente all’esilio dell’inutile.

Basta spesse barriere, non servono

non bisogna nascondersi,

da cosa, da chi, poi?

Me ne sto nudo, senz’allerta.

Aspetto calmo il momento

che verrà subito dopo questo;

è liscio, quieto, antico e saggio,

accetta il suo posto qualunque.

La misura è quella che è,

che dev’essere  e così sia.

Sento la verità sussurrare,

che così sempre, sarebbe un miracolo.

Sotto questo cielo scuro,

quel che serve:

occhi e bocca e naso,

per guardare  e respirare;

e mormorare piano: grazie. 

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